venerdì 27 novembre 2015

La pizza napoletana a San Giacomo di Veglia

Se avete voglia di una pizza alta e buona come quella napoletana, dovete fermarvi alla Pizzeria da Pietro, L'Elite a San Giacomo di Veglia.
A "mandare avanti la baracca" è Michele Beraldo, pizzaiolo per passione qui da 8 anni. Originario di Treviso e con esperienza come cuoco alle spalle, Michele ha deciso di buttarsi sulle pizze perchè "gli piace di più". Nel suo lavoro ci mette tanta passione, gli piace fare le cose fatte bene, ed è forse per questo che, con gran dispiacere dei napoletani DOC, è arrivato primo al "Campionato italiano pizza napoletana" e 4° e 9° al "Campionato mondiale pizza napoletana."
Michele ama preparare pizze particolari, disegnate però in modo semplice e secondo i ritmi stagionali: funghi, radicchio di Treviso, carciofi, asparagi, eliminando pian piano tutti quegli ingredienti che secondo lui ben poco hanno di naturale.
Oltre alla pizza potete degustare tagliate e tartare preparate con solo manzo piemontese, la fassona.

venerdì 20 novembre 2015

Il Salumificio Spader a Comunicare per Esistere

Emanuele Spader è il titolare del SALUMIFICIO SPADER ,un’azienda artigianale nata circa 15 anni fa, che in 
questi ultimi anni, si è imposta nel settore alimentare con una costante  crescita e sviluppo commerciale.
Guidata dal giovane titolare, che l’ha avviata all’età di 23 anni, sfruttando le conoscenze del padre nel settore da oltre 50 (consulente tecnico di produzione per nomi di grosso spessore nel mondo delle industrie produttrici di
salumi cotti e crudi, italiane ed estere), si è specializzata nella produzione di prodotti locali tipici.
Contestualmente a questo forte sviluppo commerciale, l’azienda ha proceduto nel corso di questi ultimi anni a consistenti ammodernamenti ed investimenti nella struttura. In parte per esigenze logistiche e in parte per la voglia di migliorare il forte connubio tra qualità e tecnologia, ora l’azienda si sviluppa in un innovativo laboratorio di 1.200 mq con impianti e strutture d’ultima generazione.
Questo ha favorito l’evoluzione qualitativa d’alcuni prodotti, che hanno permesso al SALUMIFICIO SPADER di puntare ad un mercato con una clientela dai palati raffinati e con esigenze sempre maggiori grazie ai quali è nata la collaborazione con la nota CANTINA BISOL di Valdobbiadene (TV), con cui sono stati creati alcuni prodotti dedicati alla loro clientela, che ricopre maggiormente l’alta ristorazione e gastronomia nazionale e internazionale come ad esempio
AIR DOLOMITI del gruppo LUFTHANSA (prodotti SPADER inseriti nei menu di businessclass e firstclass) o l’associazione SLOW FOOD e altri operatori del mondo horeca.

I PRODOTTI, derivano tutti da scrupolosi controlli nella scelta degli ingredienti, la rigorosa selezione dei fornitori e la massima cura nella fase di lavorazione, che ci consentono di garantire l’elevata qualità dei nostri
salumi. Il tutto sempre nel rispetto della tradizione e delle antiche ricette di produzione.
Cavallo di battaglia di quest’azienda, è senza dubbio la PORCHETTA TREVIGIANA,
che ricopre  il 60% della produzione aziendale,anche se negli ultimi anni,l’azienda si è specializzata
nella produzione di altri articoli rivolti a tutto il territorio nazionale ed estero come la pancetta bacon cruda affumicata, la pancetta stufata singola e  doppia, il salame tipo napoli piccante,la lingua salmistrata cotta a bauletto suina e bovina,manzo cotto tipo roastbeef inglese di fesa e sottofesa, il guanciale nazionale stagionato.

 Il nuovo stabilimento sorge a Moriago della Battaglia un piccolo paese a pochi chilometri da Valdobbiadene immerso nelle note colline del PROSECCO DOCG, nel cuore della regione  Veneto.

Il Salumificio Spader partecipa quale partner di informazione alle iniziative di Comunicare per Esistere, il progetto sostenuto dalla rete dei borghi europei del gusto.





giovedì 29 ottobre 2015

AGRICOLTURA BIOLOGICA: FA BENE ALL'UOMO, TUTELA L'AMBIENTE. La case history marchigiana, regione all'avanguardia.

La buona pratica della coltivazione biologica è essenziale per la salvaguardia dell’ambiente. L’attività virtuosa degli agricoltori biologici è basata sul rispetto della natura e dei suoi cicli naturali. Questa cultura tutela il suolo, l’acqua, la biodiversità ed il paesaggio con una corretta gestione della fertilità del suolo.
E’ quanto abbiamo appreso ai “Giovedì del Gusto” organizzati da Regione Marche sul Biologico.
Gli agricoltori biologici curano il suolo bilanciando la portata della loro azione tra ciò che apportano e quello che asportano, migliorando la sua fertilità sotto tutti gli aspetti.
Un principio generale indispensabile per l’agricoltura biologica è la difesa della biodiversità, con l’obiettivo di conservarla ed incrementarla poiché è la garanzia della sostenibilità ambientale di un processo produttivo. Particolare attenzione è data quindi anche alla conservazione delle specie animali e vegetali in via di estinzione.
Il biologico è quindi un invito quotidiano alla buona cucina ed al benessere. La pasta biologica è ottenuta con grani duri, un’essicazione lenta e a basse temperature per conservare tutte le proprietà nutritive del grano.

lunedì 26 ottobre 2015

 Il piatto Forte la tradizione della pasta

“L’Unità d’Italia – sognata dai padri del Risorgimento – oggi si chiama pasta”. Questo il messaggio che si è voluto dare ai Giovedì del Gusto della Regione Marche, proprio per sottolineare come questo ingrediente assuma un forte significato simbolico, che ci rimanda alle nostre radici.
A presentare le eccellenze del mondo della pasta marchigiano, alcuni fra i rappresentanti dei marchi più noti: Enzo Rossi, la Campofilone, Lorenzo Maccari di Entroterra e Luca Gastreghini di Sole e Bontà che hanno raccontato con amore e passione la tradizione di una pasta unica al mondo, moderna, ma dal cuore antico.
Enzo Rossi ha raccontato come “vivono bene” le sue galline: del resto sono loro che fanno tutte le uova necessarie per fare i maccheroncini di Campofilone (dieci per un kg semola grano duro), a marchio IGP e certificati QM, che possono essere prodotti soltanto nel comune di Campofilone rispettando un rigido disciplinare di produzione secondo la ricetta tradizionale.

Lorenzo Maccari, giovane esponente della ditta produttrice, ha parlato dei suoi prodotti di grande artigianalità, a base di uova e semola. La pasta all’uovo, commercializzata con il marchio “La pasta di Camerino” contiene ben il 33,3 % di uova mentre la pasta di semola, venduta con il nome di famiglia, Maccari, è certificata QM.

Luca Gastreghini ha presentato “i fiori all’occhiello” della produzione, tutti certificati Qm, sia freschi che panificati, espressione più vera della tradizione e totalmente “made in Marche, in quanto tutti gli ingredienti vengono dalla filiera, piccole aziende locali che conferiscono materie prime di grande qualità.
La produzione vede prodotti ripieni (con formaggio di Fossa o prosciutto di Carpegna) e non ripiene, oppure a base di orzo.

giovedì 15 ottobre 2015

FRESCHISSIMO O FREDDISSIMO: DAL CAMPO ALLA TAVOLA. Ortaggi: Le Marche leader nella III e IV Gamma

La gastronomia? Da oggi non più una scelta proibitiva, ma un prodotto per tutte le tasche. Chi non trova più il tempo di preparare un pranzo da chef oggi può ricorrere alla gastronomia "Promarche".
Ai “Giovedì del Gusto” di Regione Marche sono stati, infatti, presentati i prodotti della gastronomia surgelata, nati dalla selezione delle materie prime vegetali delle aziende agricole marchigiane.
Tante gustose ricette che esaltano le caratteristiche organolettiche delle verdure, con l'aggiunta di ingredienti semplici e naturali, di alta qualità, che regalano piatti pronti in pochi minuti.
Con la garanzia delle certificazioni di qualità per ogni ingrediente utilizzato, via libera quindi alle  croccanti verdure in pastella, ai panati con spinaci e prosciutto cotto, da gustare come goloso secondo piatto o un divertente finger food, ai filanti spinaci ai formaggi, alle zuppe ed ai minestroni pronti.
Non più ore in cucina a lavare e cucinare verdure, ma la sicurezza di prodotti di qualità, preparati con l'attenzione e la sicurezza di una grande azienda.
Un aiuto concreto nella gestione della vita quotidiana a tutto vantaggio di un’alimentazione variata, che aiuta anche i più piccoli a scoprire il gusto delle verdure, imparando ad apprezzarle e gustarle.

venerdì 9 ottobre 2015

OLIO. ENERGIA PER LA VITA. Gli oliomonovarietali marchigiani e…. non solo

Presso lo Show-room Elica a Milano sono in svolgimento “I giovedì del Gusto”, appuntamenti che la Regione Marche ha voluto organizzare in occasione di Expo 2015 per consentire la scoperta del patrimonio enogastronomico del territorio regionale marchigiano. Un tema affrontato è proprio relativo al testimonial Expo per le Marche. La Regione Marche è, infatti, rappresentata a Palazzo Italia da un imprenditrice marchigiana, produttrice di olio.
L’olivo è radicato da secoli nel territorio marchigiano ed è la coltura più diffusa nella Regione. Caratteristica è la produzione di oli Monovarietali, ottenuti da singole varietà autoctone al fine di esaltare le peculiarità di ciascun genotipo. La produzione è di elevata qualità e tipicità; si conta una resa media annua di circa 40.000 quintali, suddivisi fra 30.000 aziende e 165 frantoi. Nel 2004 è stata riconosciuta dall’Unione europea la DOPCartoceto, prima Denominazione di Origine Protetta per l’olio extravergine di oliva nelle Marche.
La produzione delle olive rientra tra i prodotti certificati QM – Qualità Marche, i cui principi base sono qualità, tracciabilità e sicurezza alimentare.
Interessante infine è l’utilizzo degli oli extravergini di oliva delle Marche, monovarietali e non, in abbinamento alle pietanze, valorizzandone l’effetto sensoriale, salutistico e nutrizionale: un filo d’olio aggiunto a crudo consente di apportare alla preparazione culinaria sostanze importanti per la nostra salute polifenoli, vitamine, acidi grassi essenziali) e di garantire sensazioni olfatto-gustative-tattili originali, esaltando il gusto e l’originalità delle pietanze stesse.

lunedì 13 luglio 2015

A Corbanese di Tarzo, all'Hosteria al Ponte con i vini di Sara Meneguz

A Corbanese di Tarzo, proprio lungo il Monticano , vi consigliamo una sosta alla Hosteria al Ponte Maset. Daniela Ulliana propone una cucina  che utilizza le eccellenze del territorio, declinate secondo la loro naturale stagionalità, con menù che variano di settimana in settimana.
Particolarmente efficaci le carni alla griglia, realizzate nel grande camino (una autentica delizia la tagliata di manzo con i funghi porcini!).
Il servizio è cortese e familiare, senza mai scadere nell'untuosità o nell'invadenza.


Ed è proprio alla Hosteria al Ponte, che abbiamo degustato con piacere il prosecco di Sarah Meneguz.
La famiglia Meneguz coltiva e vinifica uve di proprietà fin dal 1750, nel Comune di Tarzo (Treviso).Il 2 luglio 1921 la contessa Maria Del Baldo cedette all'avo Pietro Meneguz i sei ettari della località Ghette nella frazione di Corbanese, terreni che ancor oggi rappresentano il corpo centrale dell'attuale azienda vitivinicola situata nel cuore della D.O.C.G. Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.Di generazione in generazione si è mantenuta anche la dimensione "artigianale" dell' azienda e la gestione familiare. Attualmente l'azienda è condotta dall'ultimogenita Sara Meneguz, figlia di Cesare, la quale ha sempre condiviso con il padre la passione per il vino ed il legame con il territorio e le sue tradizioni.
Il prosecco frizzante dop Nudo ci ha colpiti in modo particolare.
“Finita la fermentazione la solforosa è usata per conservare il vino, per limitarne l'ossidazione e per facilitare l'illimpidimento del vino stesso – commenta Sara-. Personalmente ritengo che i solfiti aggiunti dalla mano dell'uomo, rappresentino uno strumento di controllo sull'espressione finale dell'uva, per questo in Nudo è stata lasciata al vino la possibilità di evolvere solamente secondo le proprie "direttive", quelle cioè che gli derivano, tra l'altro, dai solfiti autoprodotti.
Il risultato è un vino dorato che evoca la luminosità del sole, all'olfatto ed al gusto riporta alla memoria intense note di pere e mele selvatiche, di varietà autoctone quasi scomparse su sfumature di carruba e salice. La sua estrema purezza, garantita dal supporto di moderne tecnologie che ci hanno permesso di rispettarne al massimo l'integrità organolettica, sorprende svelando la complessità originaria del frutto delle antiche vigne di famiglia.”

domenica 21 giugno 2015

Comunicare per Esistere 2015 : le giornate di Italia-Austria - Il sostegno e l'appoggio di Laura Panizutti Family Banker di Banca Mediolanum



Dopo un anno di incontri, stages di informazione, visite in Austria e in Italia, l'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto e l'Associazione Italia-Austria hanno voluto tracciare una sintesi del lavoro fin qui svolto, per incontrare comunicatori e giornalisti, al fine di 'informare chi informa'.
Il 19 e il 20 di giugno è stata organizzata a Cimadolmo e Susegana, sotto il Patrocinio della Civica Amministrazione e della Congrega dei Radici e Fasioi , in collaborazione con le Cantine Conte Collalto,una 'due giorni' ricca di spunti e proposte inedite, per approfondire la reciproca conoscenza, ispirandosi ai principi dell'interculturalismo del Consiglio d'Europa.
Dopo l'incontro di venerdì, interamente dedicato alle iniziative del circuito delle Terre d'acqua, Aquositas (Piave e Danubio) presso il ristorante Martin Pescatore di Stabiuzzo di Cimadolmo, sabato 20, nella sala consiliare di Susegana, si è tenuto lo stage di informazione ufficiale.
Vi sono stati gli interventi dell'Associazione culturale Italia-Austria sui temi della collaborazione con la rete dei borghi europei del gusto ; sulle possibilità di business fra i due paesi ; sui progetti e le iniziative future ( con la presentazione della proposta di Itinerario Culturale Europeo 'Strade e Borghi degli Organi Storici).
Tutto il complesso di iniziative verrà presentato il 16 luglio a Milano, nel corso di una conferenza stampa (Expoincittà, evento 1960), aperta alla partecipazione ad invito di giornalisti e comunicatori.
Le iniziative sono sostenute e appoggiate da Laura Panizutti, Family Banker di Banca Mediolanum, partner d'informazione da diversi anni della rete dei borghi europei del gusto.
“Non si tratta di una semplice sponsorizzazione – osserva Laura Panizutti -, ma di una vera e propria partnership,con interventi nel corso degli incontri e dei dibattiti, non solo per presentare i prodotti e la filosofia di Banca Mediolanum, ma per portare un contributo concreto alle tematiche affrontate. In un certo senso, gli imprenditori hanno ‘sentito’ una presenza diversa,affidabile”.
La presenza di Banca Mediolanum conferma una scelta e una vocazione del Gruppo Bancario di essere vicino alle iniziative che si svolgono nelle comunità locali, al fine di dare una visibilità sul territorio e di sostenere con convinzione le attività culturali,sportive e del tempo libero che il mondo del volontariato organizza ed esprime.

venerdì 12 giugno 2015

Nustria, ovvero i vini d'Autore lungo la Piave, ad Ormelle


L'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto e l'Associazione l'Altratavola, nel quadro delle iniziative di informazione di 'Comunicare per Esistere 2015', hanno inserito nei percorsi che portano a Milano ad Expo2015 le Terre del Piave, alla ricerca di inediti del buon e bello vivere.
Eravamo comodamente seduti al tavolo del Martin Pescatore a Stabiuzzo di Cimadolmo. Daniele
ci propone, tra un filosofeggiare e l'altro dell'eterno dilemma della vita (rapporto uomimi-donne ),con Ilenia, un prosecco della famiglia Dall'Acqua di Ormelle.
Di botto ritorniamo alla realtà enoica.
Buono.Non muore in bocca. Non è dolciastro.
Così abbiamo realizzato una visita gustosa all'azienda che porta il nome (Nustria) del … sopranome con il quale i dall'Acqua sono universalmente conosciuti. Nelle nostre contrade quasi tutti i ceppi familiari si contraddistinguonoin questo modo.
L'azienda si trova in provincia di Treviso, comune di Ormelle,una zona tradizionalmente legata ai vini rossi (Raboso, Cabernet), ma che sa offrire ottimi risultati anche nei vini bianchi.
Walter Adolfo Stefano Francesco Manuele Cristian ci raccontano la storia di una famiglia profondamente legata alla terra, che nel corso degli anni ha saputo sviluppare una specializzazione nel settore della viticoltura, mantenendo però un importante comparto zootecnico che produce latte per la Latteria di Soligo.

Il nostro obbiettivo è quello di portare nei Vostri calici tutto ciò che il terreno trasmette: lavorare con passione e nel rispetto della natura è la nostra filosofia.Tutto ciò si realizza solo nel rispetto delle tradizioni, quelle tradizioni che da sempre si tramandano nella famiglia e che formano ognuno di noi.”

Il comprensorio del Piave inizia lì dove il fiume sfugge alla stretta delle montagne dolomitiche e dilaga nel vasto respiro della pianura trevigiana e veneziana. Così il territorio della D.O.C. Piave è racchiuso in una vasta pianura che si estende dai confini nordorientali delle provincia di Treviso con il Friuli fino alla foce del Piave, a Cortellazzo; dalle colline di Conegliano e del Montello fino al primo entroterra della città di Venezia. In questa vasta area (che rappresenta una delle D.O.C. più estese dell’Italia settentrionale) la vite è coltivata da almeno tre millenni, come testimoniano numerosi reperti.
Fra i rossi di casa Nustria va ricordato il raboso, antico vitigno trevigiano; dal colore rosso vivo, profumo di marasca, acidità e corpo pronunciati. Accompagna carni grasse e salumi.
Da non dimenticare il cabernet franc e il cabernet sauvignon.
Fra i bianchi lo chardonnay, il manzoni bianco ( vitigno nato nel trevigiano per opera del Prof. Luigi Manzoni dall'incrocio di Reasling Renano e Pinot Bianco.Vino aromatico e di ottima struttura; colore giallo intenso ed inebrianti profumi tropicali ),il pinot grigio,il prosecco frizzante,il prosecco spumante brut e il verduzzo dorato.
E,infine, il rosè, ottenuto dalla vinificazione in bianco (assenza di vinacce) di uva Raboso. e Pinot Nero.
Vino delicato dagli spiccati profumi floreali. Ottimo come antipasto o con piatti a base di verdure.

I giornalisti e i comunicatori dell'Associazione l'Altratavola hanno invitato l'azienda agricola Nustria a partecipare agli stage di informazione del progetto 'Comunicare per Esistere 2015'.Il primo si terrà al ristorante Martin Pescatore e avrà come tema il pesce di fiume, nella giornata di scambio culturale con l'Austria.

mercoledì 3 giugno 2015

A Ponte di Piave, una visita Ai Sapori

A Ponte di Piave, entriamo in punta dei piedi alla cicchetteria Ai Sapori.
Una nuova gestione. La curiosità è d'obbligo per i viandanti del gusto.
Ci accolgono due occhi al limite della favola : Cinzia è una ligure doc che ha voluto impegnarsi in una nuova avventura con l'emiliano Antonio ( di Modena) e i suggerimenti di Cristiano (pugliese di origine).
Così, da questa strana combinazione di diverse culture regionali, è nato Ai Sapori.
Osteria, innanzitutto, che offre il meglio di sé in una ricca scelta di cicchetti fantasiosi e tradizionali al tempo stesso. Ma quel che ci colpisce è l'atmosfera : di colpo ci vengono in mente le antiche osterie, luoghi sacri alla 'ciacola' e alla comunicazione orizzontale, ben oltre le distinzioni di ceto o di classe sociale. L'osteria come tempio 'laico', come punto di incontro, al di fuori dei tempi alienati del vivere quotidiano.
Poi l'osteria a mezzodì diventa anche trattoria e propone una cucina semplice,casareccia, sempre espressa, quasi a sottolineare questa vocazione di punto di passaggio non passeggero.
Ai Sapori propone lo spiedo (anche per asporto) e tutta una serie di delizie che provengono dalla Puglia ( i suggerimenti di Cristiano!), compreso un Primitivo che consigliamo vivamente di degustare.
Insomma una oasi per rendere felici i nostri sensi e le nostre ansie intellettuali, che altro non sono che le irrequietezze mai sopite di una vita sempre di corsa.

Ai Sapori è stata inserita nelle iniziative di informazione che i giornalisti e i comunicatori della rete dei borghi europei del gusto sviluppano per il progetto 'Comunicare per Esistere 2015' : ospiterà infatti degli incontri a convivio ispirati alla Liguria,all'Emilia e alla Puglia. Buon sangue non smente !

lunedì 1 giugno 2015

Al ristorante Martin Pescatore a Stabiuzzo,lungo la Piave.....


Laura Mantellato, nume tutelare de Il Girasole di Conegliano, ci aveva parlato di Daniele, giovane patron del ristorante Martin Pescatore di Stabiuzzo di Cimadolmo.
Sarà perché la curiosità è una delle 'molle' insostituibili di questo antico mestiere, sarà perché i 'segnali' che ci giungevano dal territorio erano tutti di stampo positivo, non abbiamo esitato ad inserire il Martin Pescatore nelle tappe del gusto di Comunicare per Esistere 2015.
La vicinanza del Piave ci ha suggerito un incontro a convivio con il pesce di fiume, assecondando così la vocazione del ristorante che si ispira ad una cucina d'acqua.

Se facciamo poi riferimento al nome del ristorante, va ricordato che il martin pescatore predilige eleggere a propria dimora fiumi e ruscelli a corso lento, ma si adatta molto bene anche a vivere sulle rive di laghi, mangrovieti, canneti, estuari, insenature e perfino porticcioli(frequentati soprattutto d'inverno, paludi e bacini artificiali.Le condizioni essenziali dei corpi d'acqua abitati da questi uccelli sono la presenza di acque limpide (fondamentali per individuare le prede, dato che il martin pescatore si nutre di animali acquatici che caccia utilizzando principalmente la vista) e di abbondante vegetazione costiera, possibilmente con rami sporgenti sulla superficie dell'acqua da eleggere a punti d'osservazione: queste esigenze rendono il martin pescatore un ottimo indicatore di qualità dell'habitat. Questo uccello tollera l'urbanizzazione, purché essa non vada ad intaccare la limpidezza delle acque: la costruzione di argini artificiali in cemento ha tuttavia un effetto negativo sulla presenza di questi animali, che necessitano di argini terrosi per scavare il proprio nido e sono perciò costretti a migrare durante il periodo riproduttivo in zone dove essi non sono presenti.

Sembra quasi che Daniele abbia voluto racchiudere nel nome una filosofia, un modo di vivere e, quindi, di concepire la cucina ( e la vita).
Una cucina che vuol rispettare e assecondare la materia prima, senza sconvolgimenti che nulla hanno di creativo.
Questo non significa che l'estro e la fantasia siano banditi : anzi! Ma sono qualità che viaggiano concordi con le proprietà degli alimenti.
Daniele opera poi una scelta meditata sui vini (locali e non), in modo da offrire il meglio in termini di originalità e bontà delle scelte.
La cucina di Martin Pescatore viene proposta anche durante serate enogastronomiche nelle feste comunitarie, segno questo di disponibilità verso il territorio e le sue molteplici espressioni.

sabato 30 maggio 2015

Cantine Aperte in Canton Ticino : il percorso per la stampa il 30 maggio, grazie a Ticinowine



Ticinowine in occasione di 'Cantine Aperte 2015', ha organizzato nella regione viticola del Bellinzonese, un percorso guidato riservato a giornalisti e comunicatori, che si è tenuto sabato 30 maggio,con la partecipazione nelle vesti di guida di Andrea Conconi, direttore di Ticinowine.
La prima cantina visitata è stata CAGI,Cantina Giubasco SA con la presenza di Sebalter, noto cantante e violinista ticinese, padrino dell'evento.
La Cantina di Giubiasco nasce nel 1929 come Cantina Sociale e si trova nello stesso edificio dove si trova ancora oggi. Nel 1985 viene poi acquistata dalla LATI e diventa una SA. Allo stabile principale è stata annessa una parte in cui è stata ricavata una piccola enoteca che funge anche da ricevimento.
Oggi la Cantina di Giubiasco svolge un importante ruolo socio-economico: tramite la vinificazione del raccolto di circa cinquecento viticoltori, CAGI smercia circa il 10% dell'intera produzione vitivinicola del Canton Ticino.
La quasi totalità dell'uva conferita alla Cantina proviene dai distretti di Bellinzona e Locarno. Piccoli quantitativi provengono dal resto del Ticino e dalla Mesolcina (Grigioni). In queste zone l'attività di CAGI valorizza le migliori uve Merlot di vecchi vigneti, dalle quali dipende la reputazione dei suoi vini. Per soddisfare le differenti esigenze del consumatore, mantenendo viva nel contempo la tradizione, CAGI ha prima sperimentato e poi sviluppato un'importante diversificazione della produzione. Con le uve pregiate Merlot, che rappresentano la quasi totalità del raccolto conferito alla Cantina, si producono vini rossi, bianchi e rosati. CAGI è la culla della vinificazione in bianco del Merlot, scelta tecnica e commerciale di successo, molto apprezzata a livello nazionale.

Giancarlo Pestoni, nume tutelare della Cantina Pizzorin a Sementina, ha accolto i visitatori, per raccontare la storia della sua attività. Alla cantina Pizzorin si accede attraverso un arco, per poi percorrere un sentiero impegnativo ( se non si vuol utilizzare la piccola funicolare,molto utile nei tempi della vendemmia per portare l'uva in cantina). Tra i vini che Pestoni produce vogliamo ricordare il TI4 che nasce dall'idea di alcuni piccoli produttori del Canton Ticino al fine di valorizzare i vini del Sotto e del Sopra Ceneri, assemblando le migliori produzione di ognuno di loro in una cuvèe sorprendente. Il suo Merlot è semplicemente memorabile.

La Cantina Agriturismo Pian Marnino a Gudo, ha poi accolto a pranzo i visitatori.
L’azienda Pian Marnino di proprietà di Tiziano Tettamanti si trova a Gudo, comune situato sulla sponda destra del fiume Ticino. Buona parte del suo territorio è occupata dalle vigne che salgono dalla pianura fin su le soleggiatissime colline, qui la viticoltura è favorita dall’importante luminosità e dalla perfetta esposizione verso meridione. Pian Marnino può avvantaggiarsi di un agriturismo dove si possono apprezzare appetitose preparazioni e degustare i vini dell’azienda. Il nome “marnino” deriva da marna il nome del mulino che serviva la zona.

Nel pomeriggio la Cantina Ramelli a Gudo ha aperto le sue porte al mondo dell'informazione.Una leggera brezza di lago spira tra i filari dei Colli di Gudo : il BIANCO, il ROSATO, il rosso MERLOT e il rosso TORMENTO sono i quattro vini prodotti in proprio, dall’innesto alla bottiglia. – E a un prezzo sostenibile dai ticinesi, – soggiunge FLAVIO RAMELLI, vivaista, viticoltore e vinificatore, intanto che ci conduce dal vigneto alla cantina. L’abilità dell’operatore consiste nel trovare il calibro preciso tra il porta innesto e la marza d’innesto, così da creare una saldatura perfetta della nuova barbatella. A fine maggio, al termine della forzatura, le barbatelle sono acclimatate all’aperto, per poi passare al vivaio di Ascona. Messe a dimora, ci vorranno tre anni prima che fruttifichino, e quattro per vinificare. – Io sono di ceppo agricolo – conclude, innestando il proprio moderno vivaio viticolo, uno dei quattro accreditati in Ticino, sulla tradizione paterna. E mai metafora famigliare fu applicata più alla lettera.

La visita si è conclusa poi all'Azienda Vitivinicola La Segrisola di Gudo, bel posto immerso nei vigneti. Azienda vitivinicola a livello famigliare (marchio VINATURA), copre con la propria offerta agrituristica tutto l'anno.
Il marchio VINATURA® è stato creato per selezionare e premiare i migliori vini svizzeri prodotti secondo severi criteri che sposano carattere, autenticità, qualità, competenza, tradizione e rispetto dell'ambiente.
“Passione è la parola d'ordine. Come spiegare altrimenti che, annata dopo annata, siano sempre così numerosi a ricominciare tutto daccapo nonostante le sconfitte o i capricci del tempo, a curare con impegno una piantina difficile da vinificare, o a domare una forte pendenza. Una passione che condividono con estremo piacere”.
E, con questo passaggio enoico, si conclude anche per il 2015 la visita a Cantine Aperte.
La competenza e l'affabilità di Andrea Conconi ci hanno accompagnato in questo percorso del buon e bello vivere.


sabato 23 maggio 2015

Cantine Aperte in Canton Ticino : 30 e 31 maggio






Conoscere i Produttori e i loro segreti, lasciandosi contagiare dalla passione che mettono nel produrre vini di qualità; etichette che hanno elevato il Canton Ticino a terra di eccellenza enologica.

Torna puntuale anche quest’anno all’insegna della scoperta, dell’incontro e dell’emozione, “Cantine Aperte”, l’atteso evento che coinvolgerà migliaia di appassionati sabato 30 e domenica 31 maggio 2015, dalle ore 10.00 alle 18.00.

Ticinowine, l’Ente per la promozione della Vitivinicoltura ticinese, propone l’evento, giunto alla sua 17a edizione con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico ad un settore che grazie al suo dinamismo sta riscuotendo grande interesse.

Informazioni e percorsi su smartphone e tablet Apple: La proposta di una applicazione gratuita per iPhone e iPad, che permetterà di ottenere le informazioni salienti delle aziende partecipanti e per facilitare il loro raggiungimento per mezzo di un sistema di geolocalizzazione e di navigazione.

Per due giorni si avrà la possibilità di varcare la soglia di cantine che, in molti casi, sono veri e propri gioielli architettonici, dove tradizione e tecnologia, unite alla competenza e professionalità degli enologi, consentono al Ticino di ritagliarsi uno spazio di eccellenza nel panorama svizzero e internazionale.

Sul sito www.ticinowine.ch si potrà consultare il programma completo e dettagliato per quanto riguarda le cantine aderenti, i giorni e gli orari di apertura, gli eventi collaterali e la possibilità di partecipare alle animazioni serali.

“Da ormai 17 anni- osserva Andrea Conconi, direttore di Ticinowine -, con Cantine Aperte i produttori ticinesi aprono le porte delle loro case agli amici e agli appassionati del vino. Ai tempi Cantine Aperte faceva un po’ da apripista a quello che con gli anni è diventato l’enoturismo nel nostro Cantone.In questo ventennio il numero dei turisti enogastronomici è andato via via aumentato. Con turisti si intendono tutte quelle persone, anche locali, che hanno voglia di conoscere i prodotti agroalimentari. A conferma di ciò in questi anni si è notato un proliferare di passeggiate in mezzo alla natura, dove il filo conduttore sono prodotti enogastronomici locali e dove
regolarmente il successo è garantito. Cantine Aperte va al di là della presentazione pura e semplice del prodotto. Cantine Aperte è per il produttore un invito ad accogliervi a casa propria mettendosi a disposizione per creare quel legame di amicizia che un bicchier di vino riesce a creare e per allietarvi, organizzando eventi collaterali. Questo fine settimana avrete l’opportunità di creare il vostro itinerario personalizzato scegliendo tra le oltre sessanta aziende iscritte a questa 17esima edizione. Scoprite luoghi che difficilmente raggiungereste se non ci fosse la passione per il nettare
di Bacco. Ma ricordatevi, il primo bicchiere è per la salute e il resto per il morale. Divertitevi, lasciatevi sorprendere, ma ricordandovi di bere con moderazione”

Ticinowine partecipa alle iniziative di informazione della rete dei borghi europei del gusto dal 2009.

giovedì 14 maggio 2015

L'Ossada con Radici e Fasioi a Susegana, grazie alla Congrega dei Radici e Fasioi




Al Maggio Suseganese, la sera di mercoledì 13 si è svolta la Cena Ossada con Radici e Fasioi, con la partecipazione della CONGREGA DEI RADICI E FASIOI.
Il Gran Maestro Antonio Roccon ha introdotto magistralmente la serata, soffermandosi sui valori culturali e identitari del cibo. Attorno a Lui, il Sindaco,l'Assessore alla Cultura e il Vice Sindaco del Comune di Susegana, a conferma di un percorso condiviso con le pubbliche istituzioni.
L'intervento dell'editore Giovanni Meneghini (Il Gusto Italiano Magazine) e della redazione della trasmissione multimediale L'Italia del Gusto, hanno sottolineato l'interesse che le iniziative della Congrega dei Radici e Fasioi suscitano nel mondo dell'informazione.
Secondo la tradizione all’Ossada intervenivano le famiglie dei fattori e dei norcini per fare una grande festa, alla fine del lavoro, con le parti del maiale non usate per la produzione dei salumi e dei prosciutti. Ai giorni nostri l’Ossada è una occasione di incontro/cena con gli amici e i parenti, nel pieno rispetto della tradizione.

LA RICETTA UFFICIALE DELLA CONGREGA DEI RADICI E FASIOI

Dosi per 4 persone:

300gr. Fagioli Borlotti di Lamon
1 costa di sedano
1 cipolla piccola
1 carota piccola
1 testa d’aglio
1 ramoscello di rosmarino
4 filetti d’acciuga
sale, pepe q.b.

Mettere a bagno i fagioli per 16 ore.

Mettere in una pentola con molta acqua

fagioli, sedano, cipolla, carota, sale e pepe.

Cuocere il tutto per circa un’ora, senza mai mescolare.
In un tegame mettere olio d’oliva extra vergine e tagliare l’aglio in camicia di traverso, farlo rosolare, togliere l’aglio e intingere il ramoscello di rosmarino per pochi secondi. Togliere dal fuoco, aggiungere le acciughe e con una forchetta, sminuzzare fino a scioglierle; a questo punto è passata un’ora e i fagioli sono pronti.

Togliere tutta l’acqua e metterla da parte, schiacciare i fagioli con forchetta e schiumarola.

Aggiungere il sofritto e mescolare bene, aggiungere eventualmente un po’ dell’acqua tolta precedentemente a seconda della densità dei fagioli.

Da ricordare che i radici e fasioi vanno mangiati con la forchetta e perciò i fagioli devono essere densi in maniera da rimanere attaccati al radicchio.


sabato 2 maggio 2015

Brunch al Mercato Metropolitano di Milano - Un salto a Eat's , a Conegliano, per Laboratorio Europa / 6 maggio



L'unità di informazione della rete dei borghi europei del gusto partecipa al Brunch presso il Mercato Metropolitano, Via Valenza 2, dalle ore 12.00.
Un brunch creativo all’interno del Mercato Metropolitano, il mercato ortofrutticolo più grande di Milano.
Il brunch è un pasto che consiste in una commistione di prima colazione e pranzo. Lo stesso termine riflette questa commistione: si tratta, infatti di una forma sincopata tra gli equivalenti termini inglesi, breakfast e lunch.
Il pasto è composto da tutti gli elementi tipici di una colazione dolce, con l'aggiunta di carni fredde, salumi, formaggi, torte (dolci o salate) o frutta.
La tradizione del brunch deriva principalmente dagli Stati Uniti. La sua diffusione è dovuta soprattutto alla comodità di un pasto meno formale di una colazione o un pranzo, assieme alla possibilità di servirsi da un buffet sul quale è lecito proporre qualunque tipo di cibo, dolce o salato che sia. Il brunch è tipico della domenica, quando ci si alza più tardi del solito e non si ha voglia di aspettare fino all'ora di pranzo per mettere qualcosa sotto i denti.
Un brunch può consistere di tutti gli elementi tipici di una colazione all'inglese o americana (bacon, uova, prosciutto, frittelle), frutta, pasticceria varia; è altresì possibile proporre arrosti di carne bovina o bianca, gamberetti e pesce affumicato (salmone, aringhe), insalate di verdura.

Laboratorio Europa propone a Conegliano una visita al ristorante Eat's. Un ristorante assai particolare : sembra infatti di essere in una grande città. “Da Eat's si mangia bene, i prezzi non sono alti e i prodotti sono tutti di altissima qualità. Divertente l'affaccio sul supermercato (in cui consigliamo di fare un giro: si trovano prodotti particolari e sfiziosi che difficilmente si trovano da altre parti).”